PROLOGO
Su di un volantino, appeso alle porte della taverna “Rosa Imburrata” di Mordirovo, campeggia questa scritta:
Grande fine settimana alla Rosa Imburrata!
Un Santo, la sua Dea gli parla ancora!
Un Artefatto in premio a chi sarà in grado di vincerlo!
Un Mercante un pò sfuggente ma dalle ricche mercanzie!
Hector Torres cerca esploratori (preferibilmente tra chi conosce)!
Queste ed altre milabor, miraboran, MIRABOLANTI novità!
Accorrete Numerosi!
Firmato, il vostro Nuovo Oste di Fiducia!
EPILOGO
Con un mesto sorriso, Shine Gold, il goblin Teurgo di Notzia da molti considerato santo, beve un liquido rossastro da una fialetta.
Con una smorfia di dolore, si accascia sulla panca della Rosa Imburrata, gemendo, tremando, per poi cadere in deliquio.
“Lo sapevo che non era un santo, che erano tutte storie!” tuona soddisfatto il goblin dalla mantella rossa, conosciuto come Dottor Strano.
Soddisfazione che si tramuta in incredulo stupore, quando dall’aria una voce ultraterrena commenta:
“Sta morendo. Cosa volevate dimostrare? Cosa credevate che accadesse avvelenando qualcuno? Che lo salvassi? Ai miei figli indico solo la strada, poi spetta a loro seguirla. Siete liberi di fare le vostre scelte, ma dovrete convivere con le conseguenze. Ora hai la tua risposta, Dottore…”
Il “Dottore” sgrana gli occhi, mentre l’uomo chiamato “Il Monco”, che osservava la scena, urla a gran voce: “Lo sapevo, presto, un Tossicologo, sta morendo!”
A questa ramanzina, il goblin conosciuto come dottor Strano spalanca gli occhi, rendendosi conto di cosa ha fatto. Allarmato posa il suo grimorio, ed accorre al corpo in preda alle convulsioni, tirandosi su le maniche. Al cacciatore di taglie replica secco “Il veleno ha già fatto il suo effetto. Quello che gli serve non è un antidoto ma un chirurgo!”. Si rivolge quindi agli altri cerusici nella taverna, chiedendo aiuto. Li sul pavimento sporco ed appiccicoso, prende luogo una complessa operazione a più mani. Bisturi e coltelli da cucina si susseguono, in un rapido arrangiarsi, per salvare la vita al grosso goblin.
Quasi un’ora prima che finalmente il paziente risulti stabile, facendo sfoggio di una sorprendente resistenza fisica, Shine apre gli occhi, guardando direttamente in quelli del suo assassino e al tempo stesso salvatore, sorridendo.
“Oh, ecco dov’era finita” sussurra solo.
Confuso Strano riesce solo a chiedere “Cosa?” facendo allargare il sorriso sul volto dell’altro, che prima di tornare a riposarsi chiarisce soddisfatto:
“La tua Fede. Fra le molte cose che ho smarrito oggi, era di sicuro la più preziosa. Sono lieto che Notzia ti abbia aiutato a ritrovarla”.
Mentre questa bizzarra tragedia si consuma ed al tempo stesso viene scongiurata, un duello arcano sta avendo luogo ad appena pochi tavoli di distanza. Viliban Asgath, il teurgo di Ormos, sta giocando la sua mano di carte magiche contro il sedicente “Eletto”, Osvaldo Paniccia.
Sebbene i teurghi del Custode del Pallore, siano noti per la loro sempiterna calma, è visibile come il religioso stia perdendo la pazienza, quando ad ogni nuovo prodigio posato a terra, l’avversario dilettante gioca la giusta contromossa.
E’ un ringhio frustrato quello che viene emesso quando infine la sconfitta giunge, ed anche l’ultima gemma rappresentante la sua vita, scompare dal tavolo.
Un respiro profondo, cercando di ricomporsi, è l’unico rumore che emette, mentre con visibile sforzo, si sfila non uno, ma ben due talismani dal collo, porgendoli all’avversario.
La Rosa Imburrata però non ha ancora finito le stranezze per questa giornata. In fondo alla taverna infatti una goblin rossa, autoproclamatasi Regina Cremisi, pare impazzire, quando un’altra goblin, del medesimo colore, le passa davanti, con una pentolaccia contenente una bizzarra pozione. All’urlo di “Muori traditrice della tua razza!”, Regina si scaglia sulla ragazza con un pugnale in mano, provocando un involontaria e spaventata reazione da quest’ultima, che accidentalmente le scaglia addosso il composto alchemico, che finisce sul volto dell’invasata.
Dopo un primo sguardo di terrore, la donna pare fermarsi, guardandosi le mani e gemendo “Il rosso! Non mi toglierete il mio Rosso”. Ma queste frasi sconnesse diventano presto urla di dolore, quando il volto della goblin prende a sciogliersi, mantenendo però la sua bellissima tonalità scarlatta, enfatizzata dal sangue, mentre il naso le si accorcia liquefacendosi, fino a lasciare solo un moncherino.
In questo marasma di avvenimenti peculiari, una seria ricerca sta venendo conclusa, dall’ormai noto arcanista Hector Torres, aiutato da altri validi studiosi e sapienti. Una mappa sta venendo sovrapposta a numerosi fogli, colmi di quelli che potrebbero sembrare scarabocchi ad un osservatore esterno, ma che celano un intrinseco ed importante significato per il manipolo di ricercatori.
Nel culmine della sera, finalmente una soluzione pare venir data al complesso mistero. Ancora una volta, quella che è poco più che una locanda malandata, pare divenire il punto d’origine per una nuova spedizione, diretta verso i territori sconosciuti di Talsea.
Con entusiasmo, Hector comunica all’intero locale, d’aver finalmente trovato la chiave per un importante mistero del Nuovo Mondo. Il luogo in cui si ritiene sia celato, l’ultimo esemplare vivente di una razza Ancestrale. E’ sua intenzione organizzare un gruppo di avventurieri per recarsi sul posto e ritrovare questa leggendaria figura, grazie alla quale potrebbero venir finalmente risolti innumerevoli enigmi e misteri, che da sempre attanagliano il continente di Talsea.
Prima di poter partire però, occorrono ulteriori studi, per comprendere con maggior precisione il luogo da raggiungere e la strada più sicura per riuscirci, oltre ad un esame dei pericoli e dei tesori che potrebbero essere rinvenuti sul posto.
Farà apporre degli annunci in cui invita i coraggiosi a farsi avanti per prendere parte a questa avventura, non appena riuscirà ad ottenere questi dettagli.