Gli avventurieri, stanchi per il lungo cammino, per aver trascinato per giorni i corpi dei loro compagni spettrali, morti nel crepuscolo a causa dei Charun, con gli occhi che bruciano per aver marciato verso il sole calante per diverse ore, giungono finalmente nei pressi di una struttura che sembra quella descritta da Vortibrand, il luogo in cui lui e Nahar, il cucciolo ancestrale, hanno studiato e hanno trovato riparo all’interno di questo reame. La struttura presenta una forma vagamente circolare, con uno spiazzo simile a quello di una corte al centro, ma sembra essere circondata da una barriera che ne impedisce l’accesso.
Qui dovrà partire la fase successiva del piano di Keiros, e Vortibrand avrebbe dovuto spiegarglielo, quindi decidono di attenderlo, aveva promesso che li avrebbe raggiunti.
Il tempo passa e con lui la notte. Persino il sole si alza nuovamente nel cielo, ma dell’arcanista nessuna traccia. Spazientiti, gli avventurieri discutono tra loro il da farsi, quando un corvo attira la loro attenzione: si posa su un basso albero davanti a loro, il suo piumaggio è rovinato e sembra ferito, molti lo riconoscono come il corvo di Østavind, donato a Vortibrand per poter consegnare l’artefatto del gelo agli avventurieri.
Se il corvo è arrivato senza il mago, è possibile che Vortibrand non arriverà. In qualche modo bisogna procedere col piano, non c’è più tempo per attendere.
Epilogo:
Il piano di Keiros si è finalmente rivelato: grazie alla sua natura divina ha permesso agli avventurieri di utilizzare il potere dei Cor per forgiare delle armi, con la capacità di attaccare direttamente il potere delle gemme e indebolire Cloto.
Tramite dei rituali speciali sono state forgiate tre armi:
- L’Arma Trasuda Unguenti, creata fondendo il potere del Cor Arboris con il sacrificio di Fargo, il cui spirito ora vive producendo unguenti che la potenziano e influenzano la materia con cui entrano in contatto.
- L’Arma Fiammeggiante, forgiata con l’utilizzo del Cor Ignis, emana un calore talmente intenso da poter sfidare e distruggere la vita intorno a sé.
- L’Arma della Demenza, nata dal Cor Dolium, sprigiona una sensazione disturbante, distraendo e minando la concentrazione di chi le è vicino.
Grazie ad esse potranno essere affrontate ed estirpate la Gemma Blu, quella Bianca e quella Verde.
Nel frattempo, gli avventurieri hanno anche purificato tutti i pezzi dell’ultimo strato dell’Ottagramma, che Cloto stava provando a benedire in suo nome, puntando così ad ascendere al posto di Keiros.
Il demone, infuriato, sfruttando l’Ottagramma stesso come punto di contatto energetico riesce a rintracciarli:
“Avete provato ad ingannarmi, vi siete nascosti per tutto questo tempo, ma alla fine vi siete traditi. Siete entrati a diretto contatto col mio potere, pensavate davvero che non vi avrei trovati? Ora venite a me! Affrontatemi e morite.
Avete fatto una stupida scelta e questa sarà la vostra punizione.
Avete davvero creduto di essere all’altezza di sconfiggere me?!
Sciocchi!
Di voi non resterà nulla, neanche le vostre ceneri.”
Le parole di Cloto tuonano nella testa degli avventurieri, un brivido freddo percorre la loro schiena e molti cadono inermi in ginocchio.
L’angoscia pervade i presenti: la realizzazione di non aver fatto in tempo a forgiare le ultime due armi, quella della Furia e del Tifone, che avrebbero dovuto combattere le gemme Grigia, del tempo, e Oro, del potere.
D’un tratto un rumore terribile, un bagliore si allarga al centro del piazzale lacerando la realtà e squarciando il velo, i bordi frastagliati come un foglio bruciato dal centro.
La paura assale i presenti, un terrore irrazionale che smorza il fiato.
I Charun accorrono, cercando di limitare i danni, sembrano cercare di afferrare questi bordi per trattenere e richiudere lo squarcio.
La struttura che ha dato asilo agli avventurieri comincia a disgregarsi, venendo in parte sparsa per la piana ed in parte assorbita dallo squarcio, mentre loro stessi cominciano a sollevarsi da terra per poi essere risucchiati. Qualcuno prova ad ancorarsi alle strutture o agli alberi, senza fortuna.
Una sensazione di impotenza li pervade mentre perdono il controllo del proprio corpo e superano il portale.
Oltre, solo il buio e la sensazione di cadere.
Cadendo nel vuoto, il pensiero di alcuni avventurieri va ai loro compagni dispersi nel Crepuscolo e al guardiano del portale ancestrale, che in mattinata era giunto in forma di spirito in cerca di Trevis, per ringraziarlo di aver lasciato la spada a Keiros, e promettendo che si sarebbe occupato di recuperare e salvare i dispersi. Un ultimo pensiero prima di cadere nell’oblio e perdere i sensi, una speranza.
[Nota OOC: Tutti i PG che avevano partecipato all’evento “Altro dove, nessun quando”, ma non hanno potuto partecipare all’evento “Per Aspera…” sono invitati a compilare quest form https://forms.gle/J8hUMDLX2ZfDdNUx7 . entro le 23.59 del 01/07/2024]