Il Metodo Heimer

Prologo:

Gli accordi presi durante il Lanterstag iniziano a far muovere nuovi ingranaggi.

I rapporti tra Sannabidia e l’Arco nel Nulla sembrano diventati rapidamente più stabili, e molti avventurieri hanno deciso di trasferirsi nella città per aiutare con la ricostruzione e la formazione di un fronte unitario. 

Iniziano i lavori per costruire nuove sedi dei Collegi a Sannabidia, ora che quelle di Oltrevalle sono inutilizzabili.

La Torre Invio Messaggi della città è in fase di ripristino, prima che si possano effettuare dei test di comunicazione con quella dell’Arco nel Nulla, mentre prosegue la formazione degli addetti al codice cifrato. Ci vorrà ancora qualche tempo e ulteriori calibrazioni prima che la torre sia totalmente operativa.

L’impegno congiunto tra Orchi, Goblin e gli avventurieri ha arginato l’avanguardia di Silva nel Bosco degli Occhi, dove la situazione è ormai stabile. Grazie a questo, gli esploratori della nuova alleanza del sud, ancora senza un nome unitario, hanno potuto espandere la loro attenzione più a nord, inoltrandosi nel territorio nemico muovendosi al coperto tra il Bosco e la Selva Nera.

Jason raduna d’urgenza gli avventurieri presenti all’Arco in una stanza privata tra le gallerie. Ha in mano una missiva che porta il sigillo di Sannabidia, e per terra accanto a lui odori erbacei si diffondono da una cassetta di legno. Visibilmente irritato, attende in silenzio che arrivino tutti i presenti, poi inizia a leggere:

“Carissimi miei vecchi e nuovi amici, spero di trovarvi bene.

Non ho avuto il piacere di parlare con alcuno di voi, ma gli avventurieri sono stati forieri di piacevoli notizie. Accolgo la vostra richiesta di alleanza, e vi invito a smettere di farvi chiamare resistenza, quando potremmo essere sannabidiensi, tutti insieme. Come detto ai nostri comuni amici, non siete una città e non avete potere politico in questo momento, ma se vi uniste a Sannabidia avreste la mia completa protezione.

Molti avventurieri hanno seguito tale consiglio, ottenendo una casa dignitosa alla luce del sole.

Ho saputo che avete carenza di risorse erboristiche, e pertanto ho deciso di omaggiarvi di un piccolo dono. Per ringraziarvi della partecipazione alla guerriglia in atto vi ho fatto recapitare una cassa con 25 Linfa, 25 Lembo, 25 Nervatura, 25 Stoma, sicché possiate utilizzarle per creare preziose pozioni di Cura per i vostri combattenti.

Esauriti i convenevoli, mi accingo a parlare di questioni più serie: i nostri esploratori hanno scovato un laboratorio di Silva ai confini est della Selva Nera. Pare che un certo maestro Otto, prima di morire, gli abbia lasciato uno strano minerale in grado di creare la più grande bomba mai vista, e in quel luogo stanno svolgendo esperimenti per svilupparla. Se vorrete partecipare sarà la nostra prima operazione congiunta, non dobbiamo permettere che quell’ordigno venga creato. Partiremo dal Bosco degli Occhi, radunate i più abili il prima possibile.

Taneleer Tivan, Oligarca della Magia e non solo”

Finita la lettera Jason osserva gli avventurieri, e dopo qualche lungo respiro torna a parlare:

“La missiva e la cassa sono state trovate stamattina nella taverna superiore. Non starò qui a chiedervi come abbia fatto l’Oligarca a sapere dove siamo…

Della prima parte me ne occuperò capendo le intenzioni dell’Uomo Invisibile, quanto a voi, vorrei che partecipaste alla missione che ci hanno proposto. Ci saranno sicuramente gli altri vostri compagni, e insieme sapete già come muovervi. Se è vero quel che dicono, questa bomba può diventare un perno centrale in questa guerra, Silva non deve averla.”

Vi congeda, fa recuperare la cassa dai suoi sottoposti e si inoltra nelle gallerie guardando la lettera e scuotendo la testa.

A Sannabidia, intanto, il generale Levi raduna allo stesso modo gli avventurieri per comunicare la stessa missione, ma il clima è ben diverso: la formazione militare si fa sentire, siete disposti in file ordinate, lui vi parla con voce tonante da un piccolo palco, e vi congeda con un grido di guerra che inneggia ad Arkeia e il pugno che batte sul petto e si alza al cielo.