E.D. 22 Gelido, Anno 317
La sala della Taverna del Pozzo si illumina lentamente: mastro Hugar, il locandiere, inizia ad accendere ceri e lampade ad olio per rischiarare l’ambiente. Gli eventi della giornata l’avevano tenuto tanto occupato da fargli dimenticare la necessità di un fuoco per vincere la notte e di braci ardenti per sconfiggere il freddo.
Mentre l’albergatore e alcuni di voi si spendono per rendere più accogliente un luogo che è stato prima prigione e, successivamente, ha rischiato di saltare letteralmente in aria, altri si attardano nel piazzale antistante la costruzione. Il corpo del goblin che si faceva chiamare re della sua razza giace ancora sul terreno, privato della testa. Un simile trofeo era stato reclamato da un tale Ettore, lo stesso che lo ha reciso dal collo del verdastro essere.
Questa prodezza, tra le altre, sembrava aver grandemente impressionato una donna, fiduciaria del Balivo di Mordirovo. L’umana era giunta ben dopo il tramonto ed era stata notata a malapena, viste anche le poche lanterne possedute dagli Auslanner arrivati sul luogo in quella stessa giornata. Tuttavia la signora aveva richiamato l’attenzione di quanti avevano avuto a che fare con il re dei Goblin e si era congratulata per la loro audacia; infine, aveva aggiunto che simili azioni sarebbero state molto gradite al Balivo. Questi, a detta della donna, avrebbe raggiunto la Fazenda al Garrobo di lì a pochi giorni ed avrebbe ben accolto qualsiasi informazione su un certo monogramma. Lo stesso che era stato trovato in calce alle missive requisite al cadavere decapitato.
Dopo aver detto questo, l’umana era stata ricevuta dal locandiere e non si era più fatta vedere.
Quanto alla vostra sistemazione per la notte, mastro Hugar, in segno di riconoscenza, vi ammette a dormire nella sala grande, accomodandola con qualche coperta e dei pagliericci che, in aggiunta ai vostri mantelli forniscono quasi un giaciglio decente.
Le ore che vi separano dall’alba passano lente e inquiete, sia per la costante sensazione di essere osservati, sia per i continui risvegli mirati a controllare le vostre tasche: eccettuati i vostri più stretti compagni, non è possibile fidarsi di alcuno in quella stanza.
Quest’ultimo pensiero, più di altri, attraversa a turno la mente di tutti voi, Nuovi arrivati su Talsea: in questa nuova terra ognuno è responsabile per se stesso e guadagnarsi una posizione o farsi un nome è tutto, potendo fare la differenza tra morire dissanguati o essere tirati per i capelli a due spanne dal Pallore.
Quando , infine, il canto di un gallo vi scuote dal torpore tanto faticosamente conquistato, molti di voi si rimettono in piedi e guadagnano la porta. L’aria del mattino è pungente ed il cielo è sgombro da nubi. Tra i primi pensieri c’è quello di domandare a qualcuno dove si trovi la Fazenda al Garrobo ma molti scoprono di essere stati preceduti: al locandiere, infatti, è sufficiente uno sguardo per leggere una domanda che non abbandona la vostra bocca. A poco più di quindici clessidre di cammino, un sentiero battuto porta ad una via e questa, prima di notte, dovrebbe portarvi ad un piccolo villaggio. Lì sarà possibile chiedere come raggiungere la Fazenda.
Ringraziato mastro Hugar, ognuno di voi si allontana per la sua strada.
OOC: Non é possibile effettuare azioni via mail perché la data IC del prossimo evento di gioco corrisponde all’arrivo dei PG nella location. Arrivo che è possibile in quella data solo percorrendo la strada più breve, senza deviazioni.