Prologo
Gli ultimi tempi sono stati turbolenti un po’ per tutto il continente, ma finalmente le cose sembrano essere tornate più tranquille.
Le ombre della guerra e di Jack sembrano ormai essersi allontanate, il popolo è tornato a commerciare e l’aumento della sorveglianza delle milizie sta funzionando.
Oltrevalle è divenuta, quasi per caso, un crocevia commerciale bizzarro, dove è possibile vedere gli orchi e i goblin delle Tribù commerciare con i radicati e trovare merci di ogni tipo.
La Daga si sta riorganizzando dopo la perdita di diversi membri, e sembra stiano valutando l’inserimento di nuovi membri.
Persino a Sannabidia la situazione sembra essere più solare: la pace e l’alleanza con le Tribù sembra ormai certa, e diverse persone sembrano dirigersi in città in cerca del CREPA, il nuovo Centro di Recupero Emotivo e di Pubblico Ascolto istituito da Jerome Le Chat, che sta accogliendo diverse vittime di Jack, ma non solo, bisognose di supporto. Pare anche che l’Oligarca della Magia sia finalmente tornato dal suo viaggio. Chi lo ha incontrato dice di averlo visto strano, felice ma nervoso, ma tutti hanno attribuito il problema a Mainster Max che lo rincorreva con dei faldoni di roba da compilare.
A Novaterra si sono aperte nuove attività commerciali e produttive, probabilmente per sfruttare il calo di produzione di Verstad, dovuto alla ormai certa perdita di potere e disattivazione della famosa “Gemma blu”. I Triumviri non si sono espressi, troppo impegnati a gestire il concreto problema della gemma, per la quale sono stati convocati diversi incantatori e specialisti, ma le famiglie mercantili sono in chiaro fermento ed in cerca di una soluzione per non perdere il temporaneo vantaggio.
Le estrazioni sono finalmente riprese anche a Mordirovo, risolti i problemi legati alla sostituzione degli ormai obsoleti attrezzi di estrazione di cui si è parlato anche nelle locande di Oltrevalle.
L’unica urgenza sembra essere, ed è sotto gli occhi di tutti, ad Oltrevalle, il problema di Demaxos. L’arcanista sembra essere sempre più instabile, ha continue crisi, perdita di memoria e cambio di personalità, ma al momento non ha dato segni di essere pericoloso.
Vortibrand ha tuttavia continuato i suoi studi imperterrito, accompagnato dal nuovo collega Stevino, e sembrano essere finalmente giunti ad una possibile soluzione.
Stanco ed evidentemente poco lucido Vortibrand convoca gli avventurieri, per proporre loro una spedizione:
“Ho bisogno del vostro aiuto. Abbiamo trovato un modo, o almeno… dovrebbe poter funzionare, se non è troppo tardi. C’è un luogo, a Nord est delle Rovine dell’Illusione, dove devo portarvi, voi e Demaxos. Vi spiegherò sul posto, è la nostra, la sua, ultima possibilità… e la mia, di non perdere un altro amico.”
Epilogo
Finito il rito grazie alla collaborazione della Società del Potere Indiscusso, gli avventurieri si muovono per far ritorno ad Oltrevalle.
Alla testa del gruppo ci sono un ritrovato Demaxos ancora gonfio di potere, ma lucido e determinato più del solito e Vortibrand in una quasi ritrovata coscenza, che di tanto in tanto accusa l’affollamanto delle informazioni che poco alla volta gli stanno ritornando alla mente.
Lungo la strada Vortibrand spiega nel dettaglio come si è svolto il rito:
È stata preparata una barriera runica dove imprigionare Demaxos, rafforzata esternamente con l’estratto dei Soli di Matheon, scoperti grazie agli studi di Fargo. Questi assorbono il Koros e impediscono persino al quasi-demone di oltrepassare eventuali barriere comuni.
Richiamato e imprigionato Demaxos, attirato dalla curiosità del sigillo sulla schiena del collega, è cominciato il rito: mentre tre degli avventurieri, con in mano le monete fornite da Johanna, cercavano di attirare l’attenzione della sua parte umana, altri tre, possessori delle collane donate dalla Congrega della Luna, convogliavano il Koros in eccesso direttamente al Bosco degli Occhi.
Demaxos, interrogato Vortibrand sulla natura del suo sigillo, ha scoperto che gli bloccava i ricordi del Crepuscolo. Per cercare di attingere a quelle conoscenze, ha deciso di sfruttare i suoi poteri per romperlo.
Gli Occhi, percepita la differenza di intenti tra coloro che performavano il rito e colui che donava il potere, si sono manifestati nella mente di Demaxos e ,solo grazie alle parole di Johanna, il maestro ha deciso controllare il potere anziché lasciarsi trasportare come una zattera nella tempesta, accettando di cedere parte del Koros in eccesso e ritrovare la sua umanità.
Giunti ad Oltrevalle, infine, nonostante la gente, colleghi, conoscenti, persino la sua stessa famiglia, cerchino di avvicinarlo per sapere di più della sua esperienza, in un misto di curiosità ed apprensione, Demaxos si chiude immediatamente nel suo laboratorio. “In questo momento ho in me più koros di quanto qualsiasi umano abbia mai avuto. Questo è un pericolo. Devo immediatamente cominciare i miei studi, non posso perdere tempo… ed avrò bisogno di supporto competente.” Dopo aver forzosamente reclutato il povero Vortibrand, ancora non completamente ripresosi da tutte le varie disavventure capitategli, Demaxos decide di aver bisogno di altro aiuto, ed altre conoscenze. Pertanto, consapevole dei loro meriti durante il rito e della fiducia concessa loro dagli avventurieri, decide di interpellare la Società del Potere Indiscusso e chiedere la loro assistenza.
A questo scopo i membri della SPI decidono di stabilirsi in un’abitazione nella zona vicina l’ospedale di Oltrevalle, che useranno come nuova base operativa per le loro sperimentazioni.
Alle penne del Foglio Verde, Johanna Moorings dichiara: “Siamo stati piacevolmente sorpresi dal trovare sì tante persone dalla mente non offuscata dagli antichi mali del bigottismo e della paura dell’ignoto. Le nostre ricerche sulle incarnazioni del koros in un corpo materiale, quelli che i meno informati definiscono dispregiativamente “demoni”, possono cambiare il futuro delle pratiche arcane, e del mondo intero. Pensavamo di venire accolti a calci, se non a spada tratta, ed eravamo pronti a combattere per difendere i nostri ideali. Invece abbiamo trovato orecchie pronte ad ascoltare e mani pronte a collaborare.”
Dopo pochi giorni dall’inizio degli studi, però, Demaxos decide di prendere con sé pochi averi e partire verso sud.
Alle domande di curiosi e avventurieri, Vortibrand e la SPI spiegheranno che, compresa la natura instabile del suo potere e l’influenza della forza mentale individuale su tale stabilizzazione, ha deciso di ritirarsi in isolamento e ha chiesto di non cercarlo per nessun motivo.
Qualche giorno dopo, un messo giunge in taverna in cerca di Stevino, con una missiva che porta in ceralacca il sigillo di Novaterra. Aperta la missiva i suoi occhi iniziano a brillare, mentre il vecchio prende a correre per la taverna ad abbracciare e scuotere i pochi avventurieri presenti: “Hanno accettato le mie teorie! Vogliono farmi tenere un simposio! Siiii!” e corre via dalla taverna in cerca di un carro su cui caricare i suoi libri e appunti per il viaggio, nella perplessità generale degli avventori della taverna.
Informazioni giungono dal Bosco degli Occhi, dove l’area di controllo e di avvistamento dei guardiani del bosco sembra essere molto più grande di prima e la zona è praticamente inavvicinabile a coloro che non hanno già avuto un contatto diretto o indiretto con gli Occhi o con l’Ottagramma in precedenza. Gli estranei vengono obbligati ad andare via senza poter resistere a questa costrizione.
[Nota OOC: tutti coloro che hanno partecipato all’evento del 15/10/2023 hanno diritto a 1 Punto Scheda aggiuntivo da ricevere al prossimo banchetto.]
[Nota OOC2: per tutti i PG è aperto il play by mail fino alle 23:59 del 04/11/2023 https://www.ala.social/play-by-mail/ ]