Stagione della Semina, E.D. 317
Gli ultimi mesi trascorsi a Talsea sono passati ad una velocità che non avreste mai creduto possibile al vostro arrivo nel Nuovo Mondo. I motivi sono molteplici: per alcuni l’assenza di eventi di particolare rilievo, per altri la routine imposta dai piccoli lavori necessari a guadagnarsi il pane in maniera onesta, per altri ancora l’abitudine ad un paesaggio che, da essere completamente sconosciuto e sorprendente, inizia a diventare quasi consueto. L’unica sorpresa che la natura delle Terre Colonizzate serba ancora, giorno dopo giorno, è l’alternarsi dei mesi e delle stagioni.
Allegro si era infatti presentato con un clima piuttosto rigido ma aveva ceduto il passo ad un Maggese più mite, sebbene caratterizzato da forti piogge al Nord e da giornate sempre più calde al sud. Un’afa crescente che è stata la prima a darvi un’idea di quella che potrebbe essere la Stagione del Raccolto su Talsea.
A spezzare quest’inerzia, proprio all’inizio di Gioviale, una notizia proveniente dal confine ovest delle Terre di Confine carpisce la vostra attenzione. Sulle prime sembrava una delle solite voci da taverna, partorite chissà da chi e destinate a tacere nel giro di una settimana al massimo ma, a ben sentire, la faccenda meritava di essere approfondita.
Nell’area dell’insediamento di Colle Spezzato, infatti, era accaduto qualcosa che aveva a che fare con un numerosissimo gruppo di Radicati che, a quanto pare, rendeva la zona totalmente inavvicinabile: tali creature sembravano aver abbandonato quelle terre e, sebbene non sia la prima volta che un evento simile si verifica su Talsea, la cosa non è per nulla usuale.
Pertanto il motivo che rende la faccenda tanto chiacchierata da carovanieri, mercanti, Auslanner e talseani non è la sua unicità ma la storia del luogo in cui si è svolta: fino a qualche decennio fa, infatti, entro le mura di Colle Spezzato proliferava un fiorente commercio e la posizione dell’insediamento, ben difendibile e ben difesa, sembrava assicurargli un’inespugnabilità sulla quale molti Talseani avevano scommesso la loro fortuna. Tant’è vero che ricche famiglie di mercanti, studiosi e avventurieri molto famosi avevano eletto Colle Spezzato come loro dimora e come luogo sicuro per le loro ricchezze.
Tuttavia, da un certo punto in poi, gli avvistamenti di radicati si erano fatti più frequenti e gli scontri sempre più difficili da fronteggiare. Finché, una sera, una marea di queste creature aveva raggiunto le mura, iniziando un assedio che si era rapidamente tramutato in una vittoria schiacciante, vista l’enorme disparità di forze. I Radicati erano infatti troppi per essere trattenuti e ben presto erano riusciti a penetrare nell’insediamento, costringendo i suoi abitanti ad una fuga precipitosa.
Da quel giorno, avvicinarsi alla zona di Colle Spezzato era diventato praticamente impossibile, in quanto centinaia di Radicati sembravano aver deciso di stabilirvisi e di stanziarsi per centinaia di Iarde nei terreni intorno alle mura.
Ultimamente, però, la situazione era improvvisamente mutata: le creature sembravano svanite e i loro avvistamenti si erano fatti sporadici o, perlomeno, non più frequenti di quanto non lo fossero nelle terre limitrofe. Inoltre, alcuni avventurieri si erano arrischiati ad esplorare il luogo ed avevano raccontato di essersi imbattuti in monili e oggetti preziosi sparpagliati ovunque, forse abbandonati durante la fuga dall’insediamento che oggi appare completamente raso al suolo.
Al decimo giorno di Gioviale, annunci di spedizioni in partenza per Colle Spezzato riempiono le bacheche e ricoprono le porte delle locande o delle osterie. L’occasione è troppo ghiotta: in assenza di abitanti, le erbe officinali avranno avuto certamente tempo di crescere e moltiplicarsi e, se le storie che si raccontano sono vere, quel che resta delle mura potrebbe racchiudere oggetti preziosi, artefatti, preparati alchemici, tesori e chissà cos’altro. In alcuni casi, invece di ingaggi, a campeggiare bene in vista nei luoghi di ritrovo sono delle vere e proprie taglie per specifici oggetti: ricompense per cimeli, probabilmente dotati di un valore affettivo più che pecuniario, promesse dai parenti di chi a Colle Spezzato era vissuto e che poi era stato costretto ad abbandonare. Un facile guadagno che fa gola a tanti e che, si dice, abbia attirato nella zona anche alcuni ricercati.
Mai come in questo caso il tempo avrà un valore più prezioso: di certo la notizia non vi ha raggiunti per primi ed è assai probabile che altri siano già andati sul posto, incuranti della possibilità che la notizia sui Radicati possa essere falsa e quindi anche a rischio della vita. Di certo, arrivare per primi è fondamentale.
Ecco perché molti di voi interrompono qualunque attività e si mettono in marcia al più presto; ritrovandosi, la mattina del 15 Gioviale E.D. 317, in vista delle mura di Colle Spezzato.